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Il bilancio di sostenibilità: vantaggi e opportunità per le PMI

BQS


Nel 2022 è stata pubblicata la direttiva EU 2022/2464 CSRD che ha introdotto per le aziende, con organico superiore a 250 dipendenti e 40 mln di fatturato, l’obbligo di rendicontare le proprie performance ESG in materia di sostenibilità.

Lo standard di riferimento europeo è denominato ESRS (European Sustainability Reporting Standard), ed è l’unico applicabile per lo sviluppo dei bilanci di sostenibilità in accordo alla direttiva CSRD.

Tuttavia, sempre più piccole e medie imprese si trovano nella necessità di redigere un bilancio di sostenibilità, sostanzialmente spronate a farlo da tre specifici soggetti: clienti (pubblici e privati), istituti di credito o investitori.

In questo caso non parliamo più di obbligo ma di “volontarietà”. Ma quali sono i vantaggi nel pubblicare un bilancio di sostenibilità, su base volontaria, per una Pmi non quotata?

1)        Migliorare la propria immagine verso il mercato: la trasparenza verso l’esterno in materia di performance ESG contribuisce, inevitabilmente, a migliorare la percezione favorevole del mercato nei confronti dell’azienda;

2)        Accesso facilitato al credito: il bilancio di sostenibilità rappresenta un documento imprescindibile da presentare a banche o istituti finanziari per poter avere accesso facilitato al credito.

3)        Motivare la propria forza lavoro: rendere pubbliche le proprie performance in materia di responsabilità sociale nei confronti dei propri lavoratori e porsi obiettivi ambiziosi nel breve, medio e lungo periodo non può far altro che motivare e fidelizzare la propria forza lavoro;

4)        Ridurre i costi e migliorare l’efficienza: una miglior efficienza energetica, una gestione dei rifiuti più oculata, una progettazione circolare dei propri prodotti/servizi, un minor consumo di acqua e risorse non solo produce risultati utili all’ambiente, ma contribuisce a ridurre i costi e le dipendenze dai combustibili fossi e materie prime.

5)        Ottenere un vantaggio competitivo: sempre più grandi aziende pretendono che i propri fornitori siano virtuosi in materia di ESG e spesso richiedono bilanci di sostenibilità come evidenza di tali impegni. Inoltre, in molti casi specifici, i bilanci di sostenibilità vengono richiesti come requisito nelle gare pubbliche d’appalto e possono contribuire ad aumentare il punteggio per l’assegnazione.

Lo standard ESRS è un ottimo strumento per rendicontare le proprie performance ESG; tuttavia può rimane ostico soprattutto per quelle aziende che vogliono partire e non hanno grandi risorse a disposizione.

A tal proposito è stato emanato dall’EFRAG (l’ente europeo che ha promulgato gli ESRS) una linea guida su come realizzare un efficace bilancio di sostenibilità per le PMI non quotate. Si tratta del VSME-ESRS (Voluntary ESRS for Small and Medium Enterprises), uno strumento snello ed efficace, una sorta di ESRS in miniatura che estrae solo le parti più importanti per venire incontro alle esigenze delle PMI.

Redigere un bilancio di sostenibilità, partendo dai requisiti del VSME potrebbe essere un buon inizio per rendere pubbliche le proprie performance ESG e trarne tutti i benefici nei confronti del mercato, delle banche o degli investitori.

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